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Un futuro di grigio conformismo. Una società dominata dallo strapotere della tv. Un'epoca in cui i vigili del fuoco organizzano roghi di libri, come nei periodi più bui della storia. Guy Montag è uno di loro, ma l'incontro con Clarisse, una ragazza strana che fa mille domande, lo induce a interrogarsi su se stesso. Il Capitano Beatty intuisce la sua crisi e rivive, attraverso Montag, la fascinazione per i libri che ha tradito tanti anni prima, scegliendo di diventare vigile del fuoco. È Fahrenheit 451, il capolavoro di Ray Bradbury, che l'autore stesso alla fine degli anni Settanta volle adattare per il palcoscenico, modificando parti salienti della trama e aggiungendo materiale totalmente inedito rispetto al romanzo del 1951. Francois Truffaut ne diresse la versione cinematografica, progetto contrastato e difficile che vide la luce in Inghilterra solo alla fine degli anni Sessanta. In questo "esilio", il cineasta francese riflette sui temi del libro di Bradbury e sul cinema, nell'unico prezioso diario di lavorazione di un suo film, apparso a puntate su "Cahiers du Cinéma".